“Il progetto Europeo per una sanità più sicura’ è un passo significativo per dare nuovo slancio e nuovo impulso a tutte quelle azioni necessarie a sviluppare ricerca ed a produrre innovazione nel segno della maggiore sicurezza per i pazienti” conferma Mario Pinca, Amministratore Delegato di Copma, fornitore italiano di punta nei servizi sanitari.
“La recente approvazione del progetto del Parlamento europeo mira a migliorare la sicurezza dei pazienti, soprattutto affrontando il problema crescente della resistenza agli antibiotici. Copma, con la collaborazioni di importanti Università Italiane, ha messo a punto in questi anni un sistema di pulizia ed igiene – PCHS, un ormai collaudato protocollo di igiene con l’impiego di probiotici in grado di ridurre in modo rilevante il rischio di trasmissione di infezioni correlate all’assistenza, incidendo conseguentemente anche sulla riduzione dei costi diretti e indiretti”
“25.000 cittadini muoiono ogni anno in Europa a causa della crescente resistenza agli antibiotici esistenti, quindi dobbiamo stimolare la ricerca di nuovi tipi di sostanze…”
“L’approvazione da parte del Parlamento Europeo della risoluzione del Comitato per la Sanità è solo un passo nel processo di miglioramento della salute del paziente. Il prossimo passo sarà il passaggio alla Commissione europea, ed è qui che auspichiamo vi possa essere una accelerazione per la produzione di norme in grado di valorizzare processi innovativi in grado di contribuire concretamente al miglioramento della qualità e dell’igiene negli ospedali europei.. E ‘un momento critico. Come ha detto l’Organizzazione mondiale della sanità: ‘Nessuna azione oggi, nessuna cura domani’”
Eventi Avversi negli ospedali
Tra l’8% e il 12% dei pazienti ricoverati negli ospedali della nell’UE soffrono di eventi sfavorevoli mentre ricevono cure sanitarie e quasi la metà di questi eventi potrebbe essere evitato. Gli eventi avversi più comuni, collegati al ricovero sanitario, sono le infezioni nosocomiali (ICA – Infezioni Correlate all’Assistenza).
Le ICA sono un importante problema di salute pubblica negli Stati membri dell’UE. Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, 1 degente ospedaliero su 20, in media, soffre di un ICA nell’UE, vale a dire 4,1 milioni di pazienti ogni anno, e ogni anno 37.000 persone nell’UE muoiono a seguito di un HAI, anche se il 20% -30% di queste infezioni sono da considerarsi prevenibili attraverso programmi di igiene e di controllo intensivi.
Università di Ferrara
L’Università di Ferrara, nell’ambito delle ricerche scientifiche effettuate sul PCHS, ha messo a punto un nuovo metodo per misurare il livello di igiene ospedaliera “, dice Pinca”, denominato I.Q.M. Indicatori di Qualità Microbiologica”. Questi indicatori possono diventare un punto di riferimento europeo per tutti gli operatori del settore, sia per chi fornisce il servizio sia per i livelli istituzionali che li governano. Possiamo misurare la sicurezza, siamo in grado di migliorare i risultati di sicurezza.
“In Copma – dice il Presidente Alberto Rodolfi- abbiamo sviluppato il sistema di igiene PCHS; è dimostrato, con la ricerca su campo e con l’applicazione del sistema nei nosocomi, che il PCHS è in grado di ridurre in modo sostanziale a livelli bassi e stabili nel tempo la carica batterica patogena. In questo modo è possible ridurre il rischio di trasmissione delle infezioni e conseguentemente ridurre in modo significativo anche i costi sanitari.
Questi risultati sono realistici perchè frutto di studio e di ricerca, per questo motivo, vorremmo che queste innovazioni fossero recepite nella legislazione europea. In questo modo si migliorerebbero la qualità e le prestazioni di assistenza sanitaria in Europa, mentre se ne riducono i costi”
Riduzione delle infezioni
E’ possibile ridurre in modo significativo le infezioni contratte all’interno del processo di cura attraverso un’azione multidisciplinare; il nostro compito è quello di garantire un ambiente salubre sapendo controllare la caria batterica potenzialmente patogena – mantenendone livelli molto bassi e stabili nel tempo. “Il raggiungimento di questi risultati con il sistema PCHS richiede tre fattori”, dice Pinca, “In primo luogo, i protocolli che regolano il processo di servizio, tra cui l’uso di strumenti e mezzi tecnologici specificamente progettati e brevettati per garantire la massima efficienza operativa; in secondo luogo, l’uso di batteri probiotici e in terzo luogo, un sistema di formazione del personale”.
“Le misure di austerità non possono essere imposte in modo tale da incidere sulla sicurezza dei pazienti, del personale o dei tecnici negli ospedali “, ha detto l’eurodeputato Piernicola Pedicini (EFDD, IT), le cui raccomandazioni sono state approvate da 637 voti favorevoli, 32 contrari e 10 astensioni.
“25.000 cittadini muoiono ogni anno in Europa a causa della crescente resistenza agli antibiotici esistenti, quindi dobbiamo stimolare la ricerca di nuovi tipi di sostanze “, ha aggiunto.
Investire in Nuovi Approcci
Le misure proposte per garantire che gli antibiotici siano usati in maniera più responsabile, compresa la resistenza antimicrobica e il controllo delle infezioni. I deputati chiedono anche alle aziende farmaceutiche di investire nello sviluppo di nuovi agenti antimicrobici, e chiedono alla Commissione europea di proporre una “quadro normativo” per incoraggiare lo sviluppo di nuovi farmaci antibiotici. Vanno contestualmente incoraggiate tutte le azioni che possono concorrere allo stesso obiettivo, migliorare la sicurezza del paziente e ridurre il rischio di trasmissione delle infezioni.
I deputati annotano, inoltre, che l’attuale crisi economica ha creato in un aumento della pressione sui bilanci sanitari nazionali, e quindi ha un impatto sulla sicurezza del paziente. Essi invitano gli Stati membri dell’UE a garantire che la sicurezza del paziente non sia interessata da misure di austerità e che i sistemi di assistenza sanitaria rimangano adeguatamente finanziati.